(La mort en direct, Franciag/RFT 1980, col. 128’)
di Bertrand Tavernier.
Con Romy Schneider, Harvey Keitel, Harry Dean Stanton, Max Von Sydow, Therese Liotard, Caroline Landrishe, William Russell, Bernhard Wicki.
Il direttore di un network televisivo senza scrupoli inventa un nuono programma chiamato “La morte in diretta” in cui un malato terminale viene seguito passo passo dalle telecamere fino alla sua morte. Per tal scopo individuano una scrittrice a cui è stato diagnosticato un male incurabile e la fanno seguire da un operatore che ha una telecamera installata in un occhio. Una specie di Grande Fratello ante litteram, una parabola sul cinismo dei mass media e della società contemporanea, filmata con la solita sensibilità psicologica dal bravo Tavernier a partire da un romanzo di David Compton (The Continuos Katherine Mortenhoe) da cui il regista a tratto la sceneggiatura in collaborazione con David Rayfiel e Geza von Radvany. Tavernier è stato premiato per la miglior regia al Festival di Berlino. L’insolita coppia Keitel/Schneider funziona benissimo, il cast compresi i personaggi di contorno è eccezionale. Bella e freddissima fotografia di una Glasgow cupa ed aliena.
Voto 8,00.