venerdì 9 marzo 2007

Blade Runner

(Usa 1982, col. 124’)
di Ridley Scott.
Con Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos, Daryl Hannah, Joanna Cassidy.
In una Los Angeles del futuro, megalopoli enorme e tetra, l’ex poliziotto Rick Deckard specializzato nella caccia ai replicanti ribelli, androidi del tutto simili all’uomo tranne per il fatto di essere artificiali viene richiamato in servizio per trovarne quattro appena evasi da una colonia spaziale. La fantascienza è un genere difficile da portare sullo schermo, ma Ridley Scott che ci aveva già regalato il bellissimo Alien, ci riprova e fa centro, il suo film è già leggenda, lo scenario e l’atmosfera che si respirano sono unici, il mondo notturno, cupo e decadente che rappresenta sarà preso a modello in molte produzioni successive. Blade Runner è un noir metropolitano futuristico e visionario, un’opera modernissima ed avvincente ma soprattutto un saggio filosofico sull’essere diversi, sul diritto di esistere, senza dubbio una pellicola che resterà per sempre nella storia del cinema. Il film è tratto in maniera molto libera dal racconto di Philip K.Dick (autore di culto del genere fantscientifico) “Il cacciatore di aneroidi” e sceneggito da Hampton Fancher e David Peoples. Bellissima colonna sonora di “Vangelis”, il film fu manipolato in fase produttiva ed il finale non è quello voluto dal regista, che apparve però nella riedizione “Director’s Cut” per il grande schermo del 1991 e che dura 117’. Entrambe le versioni seppur diverse sono interessanti, io preferisco quella uscita nel 1982. Il film si aggiudicò gli Oscar per la scenografia e gli effetti speciali e nel 1993 e stato incluso nel Nation Film Registry. All’uscita fu snobbato dalla critica, salvo poi ricredersi con il passare degli anni. Voto 10,00.

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